LINKEDIN E LA BALLA DELLE “COMPETENZE”

Ma che strano, è già passato un anno da quando sei disoccupato ed hai aggiornato il tuo profilo Linkedin e ancora nessuno ti ha offerto un lavoro?

Sai che c’è? Benché l’Art. 1 della nostra Costituzione lasci intendere il contrario tu non hai diritto ad un lavoro, o meglio, nessuno in questo momento sta lavorando affinché il tuo diritto venga soddisfatto.

Ciò per dire che la modalità “passiva” della ricerca di un nuovo lavoro non funziona.

Allora niente di meglio che cambiare abitudini e cercare di rimediare.

Considerato che il supporto che ci ospita (Linkedin) è il mezzo ritenuto oggi il principale strumento per efficacia utilizzabile dai jobseeker (ovviamente io non sono d’accordo), potremmo partire proprio da qui e dire che ci sono alcuni semplici errori comuni che possono significare da soli oltre il 90% dell’insuccesso della tua ricerca.

personalmente mi concentrerei sui seguenti 3:

 

Coerenza please.

Cosa pensi che mi venga in mente quando leggo che ti definisci  un “Esperto di comunicazione on line” e poi il numero dei tuoi follower è un terzo dei miei che di mestiere faccio tutt’altro e scrivo per diletto?

Verifica la coerenza delle informazioni che pubblichi perché è facile cadere in contraddizione.

ATTENZIONE: Gli esperti sanno leggere sotto traccia!

 

Non facciamoci sempre riconoscere.

Credo sia arrivato il momento di piantarla con i job title che recitano “In cerca di nuove opportunità” o per i per i più sofisticati “Looking for a new job”.

Ma davvero ti illudi che con l’enorme disponibilità di profili che proprio Linkedin offre ai recruiter e alle aziende, il tuo  profilo diventi più attraente dicendo a tutti che sei disoccupato?

Al contrario. Puzza di perdente, di ricerca passiva.

Salvo rarissime eccezioni dove lo stato di disoccupazione può apportare dei vantaggi economici a livello contrattuale ti garantisco che sarebbe meglio cercare di “dilatare” leggermente il periodo dell’ultima esperienza anziché postare questi orrori nel tuo stato professionale.

Modifica la data al fondo del barattolo, nessuno comprerebbe alimenti scaduti.

 

Piantala di trollare.

Sforzati di essere una “bella persona”, alle aziende non piacciono le persone imbruttite dalle vicende della vita, a loro non frega nulla dei tuoi problemi ma vogliono avere a che fare con persone positive, attive, che apportano energia e non negatività.

Hai il vantaggio di poter creare il tuo personaggio e sino a quando fisicamente non dovrai sostenere un colloquio diretto con un head hunter (dove ahimè gli eventuali bluff cadranno), puoi almeno cercare di evitare cantonate come sortite e invettive contro questo o quell’altro.

Ciò che scrivi rimane ed il tuo potenziale datore di lavoro lo leggerà sicuramente.

La perdita del lavoro crea frustrazione, questo è normale e fisiologico ma cerca di trattenerti dal riversare in rete questa rabbia soprattutto attaccando head hunter o società di rspq.

Non porta a nulla semmai c’è il rischio di finire in black list.

Iscriviti ad un corso per scaricare lo stress… ma su Linkedin sorridi. Sempre.

 

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