LE RISORSE UMANE CHE VORREI

Una storia d’amore.

Di questo si tratta, di una storia d’amore.

Di quelle belle, cresciute piano piano. Io e le Risorse Umane ci siamo conosciuti ragazzini e siamo cresciuti insieme attraversando gioie, pene ed emozionanti avventure.

Le cose belle le porto con me, in privato, nel cuore, non per una forma di introversione o di pudore ma per il grande rispetto che devo a questo meraviglioso settore che mi ha cresciuto, accudito e fatto diventare uomo.

Abbiamo avuto i nostri alti e bassi, alcuni giorni ci siamo addirittura odiati e abbiamo considerato l’idea di dividere le nostre strade ma alla fine di queste burrascose giornate ci siamo sempre salutati con un arrivederci e una luce negli occhi che non aveva bisogno di parole.

Passione. Probabilmente anche di questo si tratta.

Alcune cose ancora oggi non funzionano nel nostro rapporto e benché siamo consapevoli che come ogni amore che si rispetti c’è bisogno di una “manutenzione” costante e continua, poco riesco ad accettarle.

Vorrei condividerle quasi fosse una sorta di esorcismo nella speranza che rendendole pubbliche svaniscano.

So fin d’ora che incontrerò l’accordo di parecchie persone, colleghi ed amici, come ovvio molti altri le riterranno inutili, ininfluenti e banali.

Fa parte del gioco, nessun amore ha caratteristiche è universali, ma ogni rapporto è unico e creato sulle particolarità che lo distinguono.

 

Io Vorrei che…

 

  • non si pubblicassero falsi annunci di lavoro per poi proporre corsi di formazione a pagamento
  • non si pubblicassero falsi annunci di lavoro, solamente per effettuare reclutamenti e promozioni commerciali.
  • i selezionatori fossero sempre professionalmente all’altezza del candidato da esaminare.
  • i selezionatori fossero sempre informati sulle posizioni proposte ai candidati intervistati.
  • i selezionatori garantissero sempre una risposta post colloquio ai candidati intervistati.
  • i selezionatori non effettuassero mai colloqui con il secondo fine di carpire informazioni su altri candidati o aziende.
  • gli stage servissero davvero a formare i futuri lavoratori.
  • gli stage fossero davvero finalizzati all’assunzione.
  • gli stage e soprattutto i tirocini obbligatori di alcune professioni avessero una retribuzione minima obbligatoria.
  • gli uffici Risorse Umane avessero sempre chiaro e definito il profilo ideal-tipo da affidare agli Head Hunter.
  • gli uffici Risorse Umane avessero delle serie politiche di incentive non attendessero di ricevere le dimissioni dei dipendenti per proporre aumenti di retribuzione.
  • gli uffici Risorse Umane fossero rispettosi nei confronti di coloro che vengono licenziati
  • il Ministero del Lavoro consentisse a noi operatori autorizzati di adempiere agli  obblighi che ci impone garantendo la funzionalità dei sistemi informatici (leggi “Cliclavoro”)
  • il Ministero del Lavoro garantisse noi operatori autorizzati e i candidati gestiti da intermediari impedendo agli abusivi ed illegali di operare nelle 5 aree tutelate dalla normativa.
  • le multinazionali delle Risorse Umane generaliste imparassero a gestire con rispetto le loro Risorse Umane interne.
  • le multinazionali delle Risorse Umane generaliste imparassero a gestire con rispetto i loro lavoratori in affitto.
  • che si applicassero reali sistemi di valutazione meritocratica anche (soprattutto) nel settore pubblico.
  • i politici la finissero di gestire il bisogno di lavoro come bacino di voti.

Probabilmente il nostro amore non sarà eterno ma certamente varrà la pena di essere ricordato a lungo!

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