MICHELE FERRERO DOCET
La prima volta che misi piede in Ferrero avevo 16 anni ed ero in visita scolastica con il mio Istituto superiore.
Era tutto grande, enorme e dolcissimo e a noi “piccoli chimici” sembrava il paradiso.
Ricordo benissimo anche gli sguardi orgogliosi e soddisfatti stampati sui visi degli addetti alla produzione.
Tornai in Ferrero 35 anni dopo con l‘AIDP e la passione per la chimica aveva ormai lasciato il posto a quell’amore viscerale per le Risorse Umane che caratterizzerà la mia intera carriera professionale, ma il clima particolare di “orgoglio ed appartenenza” non era cambiato, anzi.
Sin dagli inizi della sua impresa Michele Ferrero comprese l’importanza delle Risorse Umane e ne coltivò il benessere arrivando a creare una multinazionale con oltre 30.000 dipendenti ma che si stringeva attorno alla sua figura esattamente come fosse una piccola bottega a conduzione familiare.
Il successo non arriva mai per caso e credo che questo, forse più della formula della Nutella, sia il segreto del successo di Michele Ferrero e della sua Fabbrica del Cioccolato.
40 anni fa Michele scrisse ai suoi Manager riassumendo alcune regole auree alle quali avrebbero dovuto attenersi.
Credo che oggi come allora siano regole semplici ma fondamentali alle quali anche la più nota scuola di Management dovrebbero ispirarsi.
In occasione dell’anniversario della sua morte mi fa piacere condividerle con voi:
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