Le aziende che assumono davvero, non hanno tempo da perdere, è questa la sostanza.
Questo perché se ciò avvenisse, ci sarebbe un team sotto organico, un reparto produttivo poco performante, un macchinario fermo o una postazione di lavoro inutilizzata.
In sostanza, se l’assunzione non avvenisse nei termini stabiliti, l’azienda subirebbe un danno.
Ecco perché le organizzazioni che assumono “realmente”, non si possono permettere il lusso di impantanarsi in iter di selezione fantasiosi che durano mesi.
Non incontrano 100 persone per un posto per poi lasciarle tutte sospese in attesa di una risposta che non arriverà mai.
Non fanno compilare moduli, form, test, giochini, con le stesse informazioni, per due, tre, dieci volte.
Non gliene frega niente di “Dove ti vedi tra 5 anni” o di “Quante palline da tennis potresti far entrare in un Boeing 747”.
Ma soprattutto, non hanno bisogno dei computer o dell’intelligenza artificiale per sapere chi devono assumere.
Hanno una sola necessità: incontrare la persona giusta, nel più breve tempo possibile, accertarsi che sia in possesso dei requisiti per svolgere la mansione ed accordarsi per cominciare subito a lavorare.
Punto. PUNTO.
Tutto il resto appartiene al circo, alla fuffa che è stata costruita attorno, ma non è ricerca di personale. No, non lo è.
Se siete junior alla ricera di un primo impiego, va da sé che la strada è quella, dotatevi di santa pazienza.
Se invece siete senior ed avete urgente necessità di ricollocarvi, non perdete tempo con aziende che di assumere non hanno nessuna intenzione.
Allora: selezione del personale? Sì, ma fatela voi!
Scartate alla fonte quegli annunci o quei contatti di chi vi vuole solamente irretire in inutili processi farsa per selezioni inesistenti.
Ok, ma come fare?
Ecco due proposte, semplici ma di sicura efficacia:
Nel caso di un annuncio di lavoro, bypassate l’iter proposto per la candidatura, cercate i nominativi del recruiter o del responsabile aziendale e fatevi avanti direttamente, se la ricerca è reale e urgente vi ascolteranno e vi incontreranno volentieri, statene certi.
Nel caso si tratti invece di un contatto telefonico o vie email, chiedete qual è la RAL prevista, l’inquadramento e soprattutto qual é la data tassativa di inizio del lavoro.
Se la ricerca è reale il recruiter deve conoscere le risposte e non ha nessun problema a comunicarle non c’è privacy che tenga.
Se invece le risposte sono vaghe e si cela dietro, appunto, al classico “per la privacy non posso darle questo genere di informazioni”… salutatelo e passate oltre.
Imparare a fare selezione fra coloro che seriamente e sinceramente sono alla ricerca di personale e chi invece attua processi inconcludenti che mirano ad alimentare il serbatoio delle candidature e a tenere in vita il carrozzone, vi consentirà di risparmiare tempo prezioso da dedicare alla vostra vita ma incrementerà da subito la qualità ed il successo della vostra carriera.
Fatemi sapere…