HO VISTO UN CEO CHE PIANGEVA.

Davvero!

Dopo oltre 1.000 assunzioni, effettuate in quasi 35 anni di carriera come head hunter, ho attraversato l’intero spettro dell’animo professionale (e umano).

In questo percorso ho imparato una cosa sola: il successo non ha una formula.

Ma le storie, quelle sì che insegnano.

Ho visto top manager con CV granitici tremare all’idea di dover ricominciare, smarriti dopo la perdita di un ruolo che li definiva

Ho incontrato startupper di 25 anni creare più valore in due anni che altri in tutta una carriera.

Ho visto donne straordinarie tornare in gioco dopo la maternità, accettando posizioni ben al di sotto delle loro capacità, pur di ripartire.

E ho parlato con giovani brillanti convinti che bastasse il talento, dimenticando che l’esperienza non si può saltare.

Un comune denominatore per il successo?

Non l’ho trovato.

Ma ho riconosciuto dei tratti comuni:

→ il coraggio di fare un passo, anche nel vuoto
→ la capacità di mettersi in discussione
→ la forza di mollare l’ego
→ il coraggio di ripartire, anche dal basso

In una parola: attitudine.

E da anni è da questo che mi faccio contaminare quando incontro e valuto nuovi professionisti: la loro attitudine.

Prima del loro CV.

Prima ancora delle loro esperienze.

Perché senza attitudine, senza bagaglio emotivo e sensibilità relazionali sarà difficile farcela.

Dietro ad ogni carriera c’è una verità, esattamente come dietro ad ogni persona, c’è una storia che merita di essere ascoltata.

La differenza sta tutta lì.

Cercatela.

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