UNA POLTRONA PER AMAZON

Quando durante una riunione alla quale prese parte Jeff Bezos (CEO di Amazon) lo stesso fece aggiungere una poltrona che lasciò deliberatamente vuota, mi spiegarono che era una sua modalità per evidenziare che in qualunque decisione aziendale c’è sempre un attore che non può essere dimenticato “IL CLIENTE”.

Il significato della sedia vuota rappresentava un promemoria.

Lo trovai geniale e motivante.

Effettivamente l’attenzione maniacale al cliente e alle sue esigenze ha permesso ad Amazon di diventare quello che è oggi.

In occasione delle festività che incombono e alle brutte notizie che si leggono suoi giornali in merito alle discutibili pratiche di gestione del personale messe in atto da Amazon, vorrei invece suggerire a Jeff Bezos di aggiungere un’ulteriore poltrona ai suoi tavoli riunione e dedicarla al “DIPENDENTE”.

Amazon è un’azienda dal successo planetario fondata sull’attenzione al cliente, ma senza i propri dipendenti varrebbe meno di zero.

“Jeff, i tuoi dipendenti devono essere la priorità. Non scordartelo mai.”.

Diteglielo anche voi.

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15 Commenti

  1. Il post ha aperto delle discussioni infinite. Tutti hanno ragione. L’equilibrio è la cosa giusta e sensata però difficile da ottenere fino a quando ci sono le persone con il loro carattere, invidie etc. di mezzo.

  2. Sono stato fino a poche settimane fa un assiduo cliente del portale Amazon, ma adesso non lo farò più e sarebbe bello che lo facessero tanti nel mondo perché alla fine stiamo distruggendo con le nostre stesse mani l’economia di ogni singolo paese a pro di arricchire una persona che non ha valori umani sulle persone che lo fanno crescere e carica tutto il peso economico a poveri fornitori. Ma ci stiamo rendendo conto della gravità? Per non parlare dell’aspetto fiscale che noi comuni mortali cittadini paghiamo le tasse che grazie a noi governanti ci stiamo dissanguando mente l’impero Amazon la fa franca. Svegliamoci prima che sia troppo tardi e andiamo dal bottegaio vicino casa a fare shopping facendo girare i nostri soldi nella nostre città.

  3. Massima attenzione e diligenza rivolta verso il cliente, nessun rispetto verso il dipendente. Massimo Rosa hai brillantemente detto tutto. Purtroppo sono tantissimi gli imprenditori che hanno costruito il loro successo sfruttando i bisogni di lavoratori che null’altro hanno da opporre se non obbedienza assoluta e resa incondizionata. Niente di nuovo sotto il sole e tutto perfettamente legittimo e naturale, almeno fino a quando noi tutti continueremo a subire il fascino di concetti come successo, ricchezza, efficienza. D’altra parte il sacrosanto diritto alla liberta’ è il sale del libero mercato e del suo autogoverno. La competizione determina chi vince e chi perde, chi ha successo e chi no, chi detta le regole del gioco e chi le subisce. Rendendo legittimi il bottino di guerra e la resa in schiavitu’.

  4. Bella osservazione Massimo Rosa, concordo con il suo punto di vista anche se l’idea di consegnare i pacchi con i droni unita alle grandi potenzialità di un magazzino automatico non lasciano dubbi sul fatto che in Amazon i dipendenti saranno destinati a scomparire.

  5. A volte mi viene alla mente il paradigma cliente/dipendente rovesciato: i clienti sono necessari ad una impresa per garantire sostenibilità ai dipendenti e alle loro famiglie. Qual’é, se c’è, il ruolo sociale di un’impresa?

    1. Concordo, una soluzione semplice, quanto efficace. Tra l’altro per ogni acquisto su Amazon da un lato risparmi forse qualche euro rispetto ad altti e-store o negozi fisici, dall’altro ce ne rimetti anche di piu’ come contribuente per compensare la quota di tasse che Amazon non versa al fisco italiano.
      A volte basta essere un po’ piu’ responsabili nelle proprie azioni, anche piccole, anche da consumatore, piuttosto che lasciarci (troppo spesso) solo affascinare dall’immagine dell’imprenditore di successo.

      Avere denaro e consensi, per fortuna, non sempre basta ad essere considerati dei fuoriclasse.

  6. Purtroppo oggi sempre più le aziende che sono top player al mondo “dimenticano” l’importanza dei dipendenti cercando sempre di delocalizzare, ottimizzare i processi e automatizzare…

  7. La differenza si fa cercando di far esprimere tutto il potenziale dei propri dipendenti non cercandoli di pagare meno.

  8. Nn ho le informazioni necessarie per giudicare ne Jeff ne tanto meno i dipendenti ..certo è che uno ..ha scelto di fare l imprenditore con un idea pazzesca nata ormai alla fine degli anni 80 …e quindi ha deciso di arricchirsi grazie ad una semplice operazione che facciamo quotidianamente ..acquistare …mentre gli altri ..hanno scelto di fare il dipendente con ciò che ne compete con i pro e i contro !!! Vogliamo parlare solo di Amazon …e dei suoi dipendenti ?? O della differenza che c è tra un imprenditore visionario ed il dipendente classico lamentoso italiano ??? Proviamo a chiedere agli operai di colore che lavorano nelle fonderie italiane ?? …Oramai nn ci sono più italiani che stanno a certe situazioni …!! Se si ha bisogno di un lavoro a tutti i costi …la genetica dei nostri nonni o padri …che andavano in miniera a lavorare ….scusate …ma di cosa stiamo parlando ??? Avete dati certi ?? Testimonianze reali ??? O sono semplicemente …parole scritte per sentito dire ?? Magari dai media ??

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